Unione delle Colline Teatine

Nasce nel 2005 dall'idea dei Comuni di Ripa Teatina, Vacri, Villamagna, Casacanditella, Casalincontrada, San Martino sulla Marrucina e Tollo (tutti in provincia di Chieti) di mettere insieme alcuni servizi per la cittadinanza ed ottimizzare le risorse.

28 febbraio 2008

Vacri: Un'assemblea civica contro il CentrOli

L’intera vallata del Foro riunita a Vacri per difendere l’economia vitivinicola contro l’ipotesi della realizzazione del CentrOli

Vacri, 28 febbraio 2008

«Sarà una grande manifestazione civica e pacifica che ribadirà il netto no della Val di Foro, dei suoi amministratori e dei suoi cittadini ad un progetto che rischia di distruggere per sempre un intero comparto economico, quello vitivinicolo, sul quale la nostra gente ha fondato la propria attività e la propria vita»: così Antonio D’Aristotile, sindaco di Vacri, presenta l’iniziativa, da lui ideata e sostenuta da tutti i Comuni della Val di Foro (e, a titolo di amicizia e solidarietà, anche da Tollo e Crecchio), di un’assemblea civica aperta per approvare un documento di netta contrarietà alla realizzazione del CentrOli di Ortona.
L’assemblea, che sarà formalmente costituita come seduta del Consiglio comunale di Vacri, si terrà domani pomeriggio, 29 febbraio, alle 19.30 presso il municipio, alla presenza dei sindaci di Francavilla al Mare, Miglianico, Ripa Teatina, Villamagna, Casacanditella, Vacri, San Martino sulla Marrucina, Fara Filiorum Petri, Pretoro, Rapino, Tollo, Crecchio, Casalincontrada, con il sostegno dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine e di molte associazioni culturali ed ambientalistiche della vallata.
Sarà votato un documento duro, chiaro ed esaustivo che spiegherà i motivi della contrarietà della popolazione locale alla realizzazione di un impianto che è stato «subito» da tutti.
«Non vogliamo tanto soffermarci – ha spiegato il dott. D’Aristotile – sulla questione relativa ai danni per la salute, in quanto gli effetti dell’eventuale realizzazione del CentrOli non saranno verificabili a breve e nemmeno individuabili con certezza, ma la nostra attenzione è puntata sui danni economici che senza dubbio porterà un “mostro” del genere all’intero comparto vitivinicolo, che è la ricchezza della nostra popolazione, senza contare i danni d’immagine che saranno incalcolabili. Proprio nella “Regione Verde d’Europa” e in un territorio dove si concentra la massima produzione di vino della provincia di Chieti si pensa di impiantare un centro così lontano dalla nostra vocazione ambientale ed economica che viene da secoli di storia».