Ripa Teatina: Petrucci sulla vicenda Del Turco-Partito Democratico
Partito Democratico e le scelte di Del Turco:
le riflessioni di un sindaco deluso
Ripa Teatina, 11 settembre 2007
Sulla vicenda Del Turco-Partito Democratico, inoltro una riflessione del dott. Mauro Petrucci, sindaco di Ripa Teatina, presidente dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine e componente del Comitato Ristretto dei Sindaci della Asl di Chieti-Ortona.
«Alla luce delle vicende relative alla designazione del candidato alla segreteria regionale del costituendo nuovo Partito Democratico e senza voler entrare, per pudore, nel merito delle modalità per nulla democratiche ed a spregio della base, ritengo di dover fare alcune riflessioni e considerazioni:
1. Quello che poteva essere un nuovo laboratorio di idee e confronti per cercare di uscire dalle paludi dell’attuale politica italiana, di fatto, a causa del metodo di attuazione con designazioni verticistiche, frutto di compromessi e spartizioni, ha inficiato e vanificato tutto allontanando quanti avrebbero potuto prendere in considerazione un’adesione ad un nuovo partito moderno che dovrebbe superare la vecchia metodologia di gestione e che si ponga con attenzione ai giovani, sempre più lontani dalla politica.
2. Secondo punto, ma forse più importante, si riferisce alle condizioni poste dal Presidente Del Turco. In particolare, se egli ritiene di dover e poter mettere quello che è stato il mandato di delega dell’elettorato a governare l’Abruzzo come posta in palio, o, peggio ancora, come ricatto contro la designazione di D’Alfonso, allora penso che il Presidente non farebbe bene a dimettersi ma deve assolutamente farlo, perché solo aver pensato una cosa del genere lo delegittima dal suo ruolo di eletto dai cittadini e non da un partito; tutto questo se siamo ancora un paese libero e democratico e non per partigianeria nei confronti di un candidato o di un altro.
3. Quanto sopra testimonia una scarsa considerazione dell’intelligenza dei cittadini che evidentemente sono ancora considerati, secondo gli stereotipi di vecchi e, per fortuna, sconfitti regimi, soggetti passivi. Evidentemente Del Turco e Marini pensano che, partiti soldati semplici dall’Abruzzo, siano tornati da “consoli” con pieni poteri sulla “colonia Abruzzo”, ignorando che, però, questa è una Repubblica, cioè “res publica”, dal latino cosa pubblica, e non privata. E’ veramente questo che vogliono o meritano gli abruzzesi? Riflettiamo!
Mi sento di poter dire questo da uomo libero e, soprattutto da sindaco di un piccolo comune al servizio solo dei propri cittadini e sicuro di interpretare il pensiero di molti colleghi che si aspettano interventi incisivi e costruttivi dall’attuale giunta regionale. L’invito, agli amministratori locali ed agli esponenti della cosiddetta società civile, è quello a considerare l’opportunità di aprire un dibattito alternativo, che possa portare a soluzioni veramente nuove e che tengano conto delle esigenze vere dei cittadini, in occasione delle future scadenze elettorali».
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