Unione: Il presidente Petrucci protesta per la mancata approvazione dei fondi alle Unioni
Ancora un rinvio per i fondi da trasferire alle Unioni dei Comuni:
«La Regione vuole la nostra estinzione?», commenta Mauro Petrucci, presidente dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine
Ripa Teatina, 25 ottobre 2008
Ancora una volta il Consiglio regionale, a poco più di un mese dalle elezioni, rifiuta di approvare una variazione di bilancio che consenta l’erogazione dei fondi statali dovuti alle Unioni dei Comuni, insieme al contributo di pari entità della Regione, dovuto anch’esso dopo la sottoscrizione dell’accordo con il Ministero per il finanziamento di questi enti: se ne riparlerà martedì, sempre che ci sia l’accordo politico tra maggioranza ed opposizione.
«È una situazione intollerabile – ha protestato il presidente dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine, Mauro Petrucci, sindaco di Ripa Teatina – quella che si sta consumando in questi giorni a palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila: siamo ormai arrivati a novembre, le Unioni hanno dovuto affrontare un anno difficile per la mancanza di fondi che erano stati promessi, assicurati e stanziati dallo Stato. La Regione Abruzzo ha trovato il tempo per inserire in una variazione di bilancio questi soldi solo poche settimane fa e ora il voto del Consiglio dovrebbe ratificare un atto dovuto: non capisco ora, a poche settimane dalle elezioni, le motivazioni per le quali i consiglieri nicchiano ancora nel concedere ai nostri consorzi di Comuni quanto ci spetta. Le Unioni costituiscono, in un sistema di amministrazioni pubbliche sprecone, delle entità che invece si propongono di risparmiare per migliorare i servizi erogati a cittadini e questo compito lo hanno assolto finora in maniera egregia e con grande soddisfazione di tutti i nostri amministrati. Come è possibile parlare di emendamenti clientelari quando sono in gioco trasferimenti dello Stato in favore delle Unioni dei Comuni, che la Regione deve solo deliberare? Si dica piuttosto che i consiglieri regionali vogliono l’estinzione delle Unioni. Saremo attenti a chi, nel prossimo Consiglio regionale, difenderà le nostre sacrosante posizioni e ne trarremo le dovute conseguenze quando saremo anche noi nel segreto dell’urna il 30 novembre e l’1 dicembre».
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