Villamagna: Acqua razionata e polemiche
Perdite d'acqua non riparate, acqua razionata senza preavviso:
un'estate amara per gli abitanti di Villamagna. Sasi e Regione sotto accusa
Villamagna, 24 agosto 2008
Un razionamento dell'acqua che dura da circa due mesi e che di recente è stato anche inasprito senza preavviso ed intanto una grave perdita d'acqua, non ancora riparata, fa perdere da circa un mese 1500 litri al giorno: è questa la situazione che si registra ancora a Villamagna, ultimo Comune della Val di Foro le cui reti idriche sono gestite dalla Sasi di Lanciano. Il sindaco, Paolo Rosario Nicolò, ha scritto, telefonato, telegrafato più volte per segnalare l'incresciosa situazione che suscita un forte disagio nella popolazione, ma ha ricevuto poche e frammentarie risposte.
«Il razionamento notturno dell'acqua – ha spiegato il primo cittadino – prosegue ormai da diversi anni e tutti i cittadini hanno ormai sviluppato una stoica pazienza di fronte a questo disservizio, ma quest'estate, nonostante le dichiarazioni rassicuranti del presidente della Sasi al termine di una primavera piovosa, l'ente gestore ha provveduto a chiusure del flusso idrico senza preavviso e solo dopo numerose insistenze abbiamo ottenuto che la popolazione venisse avvisata degli orari di razionamento. Tuttavia, allorquando l'acqua torna a sgorgare dai rubinetti, accade sempre che la quantità sia assolutamente insufficiente alle necessità. A metà luglio, poi, abbiamo registrato una forte perdita della condotta addutrice del deposito d'acqua in contrada Piana e, nonostante le nostre segnalazioni, il flusso d'acqua che si disperde per i campi prosegue indisturbato, con il risultato che sprechiamo circa 1500 litri d'acqua al giorno, già pagati dagli utenti, mentre nelle case dei villamagnesi siamo quasi all'emergenza idrica».
«Lo spirito iniziale con il quale erano stati creati gli enti gestori – aggiunge polemicamente il vicesindaco di Villamagna, Adriano Lunelli – è stato totalmente tradito dalla quotidiana gestione della Sasi: il servizio non è stato migliorato e i costi non sono diminuiti, mentre gli enti e gli ambiti sono diventati carrozzoni per parcheggiare politici non rieletti. La responsabilità principale lo hanno tuttavia anche tutte le amministrazioni regionali che si sono avvicendate in questi anni: il problema dell'approvvigionamento idrico è infatti decennale, ma nessuna soluzione concreta è arrivata dalla Regione».
un'estate amara per gli abitanti di Villamagna. Sasi e Regione sotto accusa
Villamagna, 24 agosto 2008
Un razionamento dell'acqua che dura da circa due mesi e che di recente è stato anche inasprito senza preavviso ed intanto una grave perdita d'acqua, non ancora riparata, fa perdere da circa un mese 1500 litri al giorno: è questa la situazione che si registra ancora a Villamagna, ultimo Comune della Val di Foro le cui reti idriche sono gestite dalla Sasi di Lanciano. Il sindaco, Paolo Rosario Nicolò, ha scritto, telefonato, telegrafato più volte per segnalare l'incresciosa situazione che suscita un forte disagio nella popolazione, ma ha ricevuto poche e frammentarie risposte.
«Il razionamento notturno dell'acqua – ha spiegato il primo cittadino – prosegue ormai da diversi anni e tutti i cittadini hanno ormai sviluppato una stoica pazienza di fronte a questo disservizio, ma quest'estate, nonostante le dichiarazioni rassicuranti del presidente della Sasi al termine di una primavera piovosa, l'ente gestore ha provveduto a chiusure del flusso idrico senza preavviso e solo dopo numerose insistenze abbiamo ottenuto che la popolazione venisse avvisata degli orari di razionamento. Tuttavia, allorquando l'acqua torna a sgorgare dai rubinetti, accade sempre che la quantità sia assolutamente insufficiente alle necessità. A metà luglio, poi, abbiamo registrato una forte perdita della condotta addutrice del deposito d'acqua in contrada Piana e, nonostante le nostre segnalazioni, il flusso d'acqua che si disperde per i campi prosegue indisturbato, con il risultato che sprechiamo circa 1500 litri d'acqua al giorno, già pagati dagli utenti, mentre nelle case dei villamagnesi siamo quasi all'emergenza idrica».
«Lo spirito iniziale con il quale erano stati creati gli enti gestori – aggiunge polemicamente il vicesindaco di Villamagna, Adriano Lunelli – è stato totalmente tradito dalla quotidiana gestione della Sasi: il servizio non è stato migliorato e i costi non sono diminuiti, mentre gli enti e gli ambiti sono diventati carrozzoni per parcheggiare politici non rieletti. La responsabilità principale lo hanno tuttavia anche tutte le amministrazioni regionali che si sono avvicendate in questi anni: il problema dell'approvvigionamento idrico è infatti decennale, ma nessuna soluzione concreta è arrivata dalla Regione».
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