Ripa Teatina: La mostra di Rocky Marciano in Campania
Dopo il successo a Pechino, salutata anche dalla nazionale di boxe, la mostra di Rocky Marciano apre nella terra natale della madre del campione: a S.Bartolomeo in Galdo (BN) ci sarà anche Umberto Aimola
Ripa Teatina, 25 agosto 2008
Non si ferma il giro del mondo della mostra di Rocky Marciano, ideata ed allestita dal Comune di Ripa Teatina, dalla Pro-Loco e dalla Provincia di Chieti: dopo le due fortunate ed affollate settimane di esposizione a Pechino, nella sede di Casa Italia (dove l’hanno visitata tutti gli atleti della nazionale di boxe, vincitrice di tre medaglie olimpiche), i pannelli sulla storia del campione e sulla triste vicenda dell’emigrazione italiana di inizio Novecento sono già arrivati a San Bartolomeo in Galdo, paese natale della madre di Rocky, Pasqualina Picciuto.
«Da Rocco Marchegiano a Rocky Marciano: 60 anni di ring», questo il titolo della mostra, è esposta, nel corso di questa settimana, nei locali della scuola elementare della cittadina del Fortore, dove nel 1902 vide la luce Pasqualina Picciuto, che emigrò ben presto negli Stati Uniti, dove fu registrata per errore come cittadina greca. A Brockton conobbe Querino Marchegiano, sposandolo all’inizio degli anni Venti: da quell’unione nacque Rocco Marchegiano, alias Rocky Marciano.
La mostra abruzzese è inserita nell’iniziativa «Il Fortore, terra di migranti», organizzata dall’amministrazione comunale di San Bartolomeo in Galdo, con il contributo dell’Anfe (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati) e della Regione Campania: a presentare i pannelli fotografici saranno la curatrice della mostra, Francesca Mancini, e il vicepresidente della Provincia ed assessore allo Sport, Umberto Aimola.
«Il viaggio della mostra su Rocky Marciano prosegue ininterrotto – ha dichiarato il sindaco di Ripa Teatina, Mauro Petrucci – ed unisce nel suo percorso popoli e genti differenti, ma anche, come nel caso di San Bartolomeo in Galdo, territori che hanno patito la piaga dell’emigrazione forzata, svuotandosi di energie e di capacità: il nome del nostro emigrante più famoso costituisce un riscatto per tutti gli italiani che hanno dovuto lasciare il proprio Paese per cercare fortuna oltreoceano. Ricordare questa dolorosa pagina di storia nazionale attraverso le luminose imprese di Rocky Marciano, che diede orgoglio a tutti gli italiani emigrati in quegli anni duri per tutti, non è solo un dovere della memoria, ma anche un contributo di riflessione sulle nostre origini».
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