Unione: Adesione al fronte anti-CentrOli e dichiarazione del territorio OGM Free
L’Unione dei Comuni delle Colline Teatine approva un documento di protesta contro il CentrOli di Ortona e dichiara il suo territorio “OGM Free”
Ripa Teatina, 27 novembre 2007
Nell’ultima seduta del consiglio dell’Unione dei Comuni delle Colline Teatine (che comprende i Comuni di Casacanditella, Casalincontrada, Ripa Teatina, San Martino sulla Marrucina, Tollo, Vacri e Villamagna), all’unanimità l’assemblea ha approvato due provvedimenti tesi a riconfermare la vocazione prevalentemente ambientale, ecologista ed agricola del territorio dei sette Comuni aderenti.
Il primo provvedimento è stata l’adesione al vasto movimento di opinione contro la creazione del “CentrOli” ad Ortona, che lambisce anche il territorio dell’Unione, entro i confini del Comune di Tollo. Il lungo documento si conclude con un esplicito «sostegno alle amministrazioni locali che hanno intrapreso il ricordo al Tar contro l’insediamento del CentrOli anche verificando la possibilità di concedere un contributo economico per le spese che il ricorso comporta».
Il secondo provvedimento ha dichiarato l’intero territorio dell’Unione “OGM Free”, stabilendo anche una serie di controlli nelle coltivazioni, affinché il pronunciamento non rimanga una mera enunciazione di principio.
«L’Unione – ha spiegato Mauro Petrucci, presidente dell’organismo che riunisce i sette Comuni delle Colline Teatine – con questi provvedimenti salvaguarda direttamente un proprio interesse, che è quello della realizzazione di un progetto sull’ambiente con la creazione di un marchio del territorio dei Comuni dell’Unione con lo scopo anche di valutare la possibilità di ottenere la certificazione ambientale di qualità che è necessaria per poter accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea. L’insediamento dell’Eni avrebbe certamente ricadute negative sulla possibilità di ottenere tale certificazione».
«Il CentrOli – ha ribadito il presidente del Consiglio dell’Unione, Angelo Gialloreto – causerebbe un danno rilevante all’immagine del territorio ed alla sua vocazione prettamente enogastronomica. Inoltre, il progetto Eni non termina certo con i pozzi petroliferi a ridosso con il Comune di Tollo, ma si estenderà successivamente con l’attivazione di ulteriori pozzi che si estenderanno sino alle falde della Majella».